Autore

Violeta Todorova

Data

10 Dec 2025

Categoria

Market Insights

S&P 500 Outlook 2026: AI, Utili e Fed Dovish

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S&P 500 Outlook 2026: AI, Utili e Fed Dovish

Riepilogo 2025: l’AI è stata al centro della scena

Nel 2025, l’economia statunitense è stata dominata da alcuni settori trainanti, con l’intelligenza artificiale in prima linea. Il boom dell’AI si è trasformato in un enorme ciclo di investimenti ad alta intensità di capitale, avanzando a un ritmo che in pochi avevano previsto. Le aziende hanno riversato ingenti risorse in infrastrutture, computing power e nuove applicazioni, e questa ondata di investimenti ha influito praticamente su ogni angolo del mercato.

Dato che i fattori trainanti sono stati pochi, il mercato è diventato altamente concentrato, riflettendo una realtà economica in cui un numero ristretto di società stava svolgendo il grosso del lavoro. L’AI è stata il motore principale della crescita dell’azionario USA, nel mentre gli investitori si chiedevano sulle se le valutazioni fossero troppo elevate e se si stesse formando una bolla dell’AI. La storia mostra che le grandi rivoluzioni tecnologiche spesso portano con sé delle bolle, ma tendono a gonfiarsi per un certo periodo prima di diventare evidenti.

La portata degli investimenti legati all’AI è stata così ampia che le decisioni aziendali hanno avuto effetti sull’intera economia. Sebbene i potenziali ricavi futuri possano in ultima analisi giustificare questa ondata di investimenti, permane incertezza su quanto valore finirà nelle mani delle aziende che stanno costruendo questi ecosistemi dell’AI. Anche i vincoli energetici sono emersi come un fattore limitante, rallentando parte dello sviluppo ma creando nuove opportunità nei settori delle infrastrutture e delle utility. Il 2025 ha favorito l’investimento attivo e lo stock-picking, soprattutto nell’identificare quali aziende potessero realmente catturare i benefici economici dell’AI.

Il lato del finanziamento di questa trasformazione è stato altrettanto importante. I costruttori di AI hanno aumentato la leva finanziaria per sostenere le spese, mentre i governi, già fortemente indebitati, hanno continuato a trovarsi in mezzo tra controllo dell’inflazione e sostenibilità del debito. Questa combinazione ha prodotto un sistema finanziario più indebitato e più sensibile agli shock. Il private credit e il finanziamento infrastrutturale hanno giocato un ruolo significativo.

Lo S&P 500 si avvia verso il 2026 come un indice che ha costantemente superato le aspettative. Dopo mesi di rialzi costanti, ora si trova vicino ai massimi storici, con rendimenti superiori al 16% da inizio anno. L’ampiezza del mercato è migliorata, la leadership si sta ampliando e la rapida espansione degli investimenti in AI continua a influenzare sia il comportamento delle imprese sia l’economia globale nel suo complesso.

Con la fine del 2025, la domanda chiave è quanto ancora possa proseguire questo rally nell’anno a venire. La nostra opinione è che l’azionario possa continuare la fase rialzista anche nel 2026, sostenuto dalla crescita resiliente degli utili, dal continuo investimento nell’intelligenza artificiale, da una Federal Reserve più accomodante e da un supporto fiscale persistente.

Il rally dell’S&P 500 si amplia, coinvolgendo più titoli ed indicando un mercato più sano

Dicembre 2025 è iniziato con scambi cauti e volumi leggeri, con gli investitori cauti a causa di valutazioni elevate e rischi di concentrazione. Tuttavia, andando più nel dettaglio, l’ampiezza del mercato è migliorata, un numero maggiore di titoli ha recuperato le medie mobili e persino il recente ritracciamento ha comunque mantenuto tutti livelli chiave di supporto. Il rally è andato il ristretto numero di mega-cap, creando una base più stabile mentre l’indice si avvicina al nuovo anno. I flussi degli investitori si sono spostati dai titoli tecnologici più diffusi verso i ritardatari, verso indici equipesati, i settori difensivi e le aziende più cicliche. Questa rotazione indica una fase più sana del rally. La presa di profitto sui titoli più grandi non è più un segnale di esaurimento, ma un indicatore che il mercato sta maturando e la partecipazione si sta ampliando.

Le small cap, i settori industriali e finanziari sono nella lista dei preferiti degli investitori. Le prospettive di utili per le aziende più piccole e con maggiore leva, così come per le industriali, dovrebbero migliorare man mano che la Fed riduce i tassi e diminuiscono i costi dell’indebitamento. Dopo anni di sottoperformance, la crescita degli utili delle small cap USA potrebbe salire fino al 20% nel 2026. Questa aspettativa contribuisce a spiegare perché il Russell 2000 ha raggiunto nuovi massimi.

Il settore sanitario è inaspettatamente come uno dei principali contributori al rally di fine anno. L’health care si distingue come un’idea di investimento interessante, grazie a una combinazione di basse valutazioni e fondamentali solidi, che può favorire il recupero del settore in un ciclo positivo, soprattutto in un anno elettorale negli Stati Uniti, in cui potrebbe emergere un certo sostegno politico.

Anche le aziende che beneficiano indirettamente dell’intelligenza artificiale, come le società energetiche e infrastrutturali che alimentano i data center dovrebbero registrare buone performance.

Nelle ultime settimane del 2025, l’S&P 500 si trova appena sotto il massimo storico di chiusura di 6.920 punti, e questa fase del rally non è stata guidata dai soliti titoli mega-cap. Al contrario, small cap e ciclici stanno avanzando, supportati da migliori aspettative sugli utili, da tassi più bassi e dalla diminuzione della volatilità. Questi fattori aiutano gli investitori a posizionarsi per una chiusura d’anno costruttiva e per un 2026 positivo, a patto che il contesto politico non interrompa il trend.

La politica della Fed detta la via per il 2026

Il sentiment macroeconomico è cambiato a fine novembre, e le crescenti aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre hanno spinto al rialzo l’S&P 500. Oltre dicembre, le previsioni indicano solo un percorso graduale di ulteriori allentamenti. Il mercato si aspetta altri due tagli di 25 punti base nel 2026, potenzialmente a partire da marzo, mentre i funzionari cercano di ridurre il rischio di un rallentamento più marcato del mercato del lavoro.

La leadership di Powell terminerà il prossimo anno, e la guida della Fed resta al centro dell’attenzione, poiché un cambiamento al vertice potrebbe modificare in modo significativo la politica monetaria. Crescono le aspettative che l’amministrazione possa scegliere Kevin Hassett come prossimo presidente della Fed, dopo recenti dichiarazioni pubbliche che lo indicano come un serio candidato, mentre altri vedono il governatore Christopher Waller come l’opzione istituzionale più plausibile.

In ogni caso, gli investitori si aspettano un presidente della Fed più dovish, incline a tagli dei tassi più precoci e aggressivi. Questo potrebbe fornire un ulteriore spinta per l’azionario, in particolare per i settori sensibili ai tassi di interesse, come il retail e quelli high-growth.

Il boom degli investimenti in AI continua

Il 2026 si preannuncia un altro anno forte per l’AI, trainato sia dalla spesa delle singole compagnie che da quella pubblica. Ciò alimenterà un’importante espansione volta a superare le limitazioni infrastrutturali e di capacità di calcolo. Le aziende legate all’AI rappresentano oggi una quota significativa della capitalizzazione dell’S&P 500, e i loro investimenti stanno trasformando l’economia da un modello capital-light e orientato all’efficienza a uno capital-heavy basato sull’innovazione.

La monetizzazione diventerà un focus centrale, mentre le aziende sfrutteranno l’AI per generare nuove fonti di ricavo o per ridurre i costi, in particolare nei settori ad alta intensità di lavoro come bancario e farmaceutico, dove i guadagni ottenibili efficientando i processi restano in gran parte inesplorati. Oltre il 50% delle società dell’S&P 500 sta investendo in AI e metà di queste segnala già miglioramenti misurabili in termini di efficienza. Entro la fine del 2026 emergeranno esempi sempre più concreti dell’impatto dell’AI, che gradualmente alzeranno le aspettative di margine sull’intero indice.

Nonostante le preoccupazioni ricorrenti sulle bolle, i fondamentali restano solidi. La crescita degli utili è robusta, i bilanci sono sani e l’espansione dell’AI si basa su necessità pratiche di competitività più che sull’hype. Dopo una breve pausa a fine 2025, i titoli legati all’AI hanno riguadagnato slancio, sottolineando il ruolo centrale del settore nel guidare i mercati azionari statunitensi.

Valutazioni elevate, ma i fondamentali reggono

Le valutazioni restano alte, richiamando paragoni con precedenti bolle di mercato. Tuttavia, i leader di questa fase sono aziende consolidate, con posizioni competitive solide e capacità di generare utili duraturi. Valutazioni elevate da sole non sono necessariamente indicatori di un ribasso.

I mercati tendono a correggere quando gli utili deludono, ma al momento le aspettative di profitto per il 2026 sono in aumento. I miglioramenti di efficienza guidati dall’AI, l’incremento dei margini e l’aumento degli investimenti aziendali contribuiscono a giustificare livelli di valutazione che altrimenti apparirebbero eccessivi. L’intelligenza artificiale è ancora in una fase iniziale, e gli utili giustificano le valutazioni, soprattutto nei principali titoli tecnologici.

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Fonte: TradingView. Andamento giornaliero dell'indice S&P 500, al 10 dicembre 2025.

Outlook positivo per l’S&P 500 nel 2026

Nonostante le preoccupazioni su una possibile bolla dell’AI e sui livelli di valutazione elevati, i multipli attuali riflettono in gran parte le aspettative di crescita degli utili superiore alla media, il boom degli investimenti in AI, l’aumento dei ritorni per gli azionisti e il sostegno della politica fiscale. La deregulation e i guadagni di produttività legati all’AI restano sottovalutati dal mercato. A differenza delle passate fasi di bolla, i leader odierni sono aziende consolidate, generatrici di cassa, con utili duraturi e solide posizioni competitive. Le aspettative di profitto per il 2026 sono in crescita, e i miglioramenti di efficienza guidati dall’AI, l’espansione dei margini e il continuo investimento aziendale supportano le valutazioni attuali, soprattutto tra i principali titoli tecnologici.

Con una partecipazione più ampia, condizioni tecniche più solide, una domanda dei consumatori stabile e rapidi investimenti tecnologici, l’S&P 500 è ben posizionato per ulteriori rialzi nel 2026. Prevediamo che l’indice continui a crescere, sostenuto da ulteriori tagli dei tassi e da una politica monetaria stabile. Se l’inflazione dovesse raffreddarsi più rapidamente e il nuovo presidente della Fed adotterà un orientamento dovish, la possibilità di rendimenti a due cifre diventa sempre più concreta.

La robusta crescita degli utili supporta la nostra visione positiva sull’azionario statunitense. Il momentum dell’AI si sta diffondendo tra i settori, dalla Tecnologia e Utilities al Banking, Health Care e Logistica. Il sentiment potrebbe rimanere volatile, ma i fondamentali sottostanti restano solidi.

Per l’S&P 500, il nostro target per fine 2026 è 7.800 punti, supportato da solide aspettative di crescita degli utili intorno al 14%. Il nostro scenario base prevede due ulteriori tagli dei tassi da parte della Fed, seguiti da una pausa prolungata. In caso di ulteriori allentamenti monetari, livelli più elevati appaiono raggiungibili. Gli investitori professionali che cercano esposizione all’indice S&P 500 possono considerare l’ ETP IncomeShares S&P 500 Options (0DTE) ETPs, che combina la partecipazione all’indice con un reddito mensile aggiuntivo generato dalla vendita di opzioni a scadenza zero giorni (Zero Days to Expiration).

Punti Chiave:

  • L’S&P 500 entra nel 2026 con una partecipazione di mercato più ampia e un rally sostenuto anche da altri settori oltre le mega-cap tecnologiche.

  • Il superciclo dell’AI accelera la crescita degli utili, gli investimenti in capitale e l’innovazione in tutto il settore.

  • Una politica monetaria dovish e la transizione verso una nuova leadership della Fed supportano un ulteriore rialzo dei mercati.

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